Oratorio Daniele Dottor

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STORIA:

Alla fine degli anni Ottanta, Don Tonino, parroco, incarica dei giovani formati da lui, di avviare un progetto di oratorio. l primi anni si possono definire di impegno e buon volontà ma con programmi minimi non avendo locali assegnati e spazi esterni.

Nel 1994 c’è una prima bella esperienza per pochi ragazzi e per pochi giorni: il Campo Oratorio a Poggio Bustone, Convento San Giacomo. Senza sapere che, a oggi, a quel campo ne sarebbero seguiti altri 24 per tanti eletti e per più giorni.

In quel campo del 94 si forma un bel trio in cucina: Fernando, Anna e Valentina che ritroviamo subito dopo il campo a Settembre, con Fernando chiamato da Don Tonino al compito di Responsabile dell’Oratorio e Anna e Valentina come aiuto indispensabile per programmare e strutturare le attività dell’Oratorio. Valentina dopo alcuni anni diventerà catechista e responsabile dei catechisti in Parrocchia. Numerosi sono i progetti portati avanti con la grande disponibilità dei genitori che hanno sempre accompagnato, affiancato, aiutato il cammino del Responsabile, e con l’impegno assunto dai giovani che crescevano negli anni e acquisivano capacità di servizio come animatori e catechisti. Sempre in quegli anni l’Oratorio ottiene di avere dei locali parrocchiali e la possibilità di utilizzare spazi esterni (come il campo sportivo e il campetto di basket). Va ricordato la particolare attenzione nelle giornate della carità con i lavori realizzati dai ragazzi dell’Oratorio, guidati con passione da Anna, e offerti alla comunità parrocchiale il cui il ricavato veniva dato al parroco per aiutare i più bisognosi. Cosi pure il progetto ” Musical” portato avanti oramai da molti anni, (a questo proposito va fatto un particolare ringraziamento a Pino, Gennaro, Gigio, Anna e Luciana), il cui ricavato ottenuto viene donato alla carità della parrocchia e all’associazione della Fibrosi Cistica. Perché proprio la Fibrosi Cistica?

Il 2002 per l’Oratorio di Regina Pacis è un anno importante: facciamo la conoscenza di Daniele Dottor, un bimbo di 12 anni che — affetto da una forma grave di Fibrosi Cistica — diventa il simbolo di forza, coraggio e amore che solo un ragazzo cosi speciale può donare. Lo stesso anno Daniele, dopo una dura battaglia, cí lascia. Insieme a lui e alla sua famiglia abbiamo imparato che la vita è dolorosa ma la gioia di un cuore puro non smette mai di brillare. Per questo dal 2002 ad oggi l’Oratorio ha modificato il suo nome in “Oratorio Daniele Dottor”, organizzando ogni anno un triangolare, il “Torneo del Sorriso”, perché Daniele era appassionato di calcio.

Ma la figura di Daniele viene ricordata soprattutto al Campo Oratorio, con il premio dell’ “Angelo” che viene assegnato ogni anno al bambino/a che più incarna le qualità del nostro Daniele. Fernando viene riconfermato come responsabile anche dal parroco Don Ludovico e negli anni successivi fino al 2015 l’Oratorio continua a crescere e maturare. Fa dei passi in avanti nella formazione e nella crescita spirituale dei ragazzi. In questo periodo i ragazzi sono pronti ad assumere anche altri servizi all’interno della comunità parrocchiale tra cui il cammino delle comunioni e il coro della messa delle 10.

Nel 2015 c’è un cambio di Responsabilità: subentra Katia giovane animatrice di grande umiltà che da allora è alla guida dell’Oratorio. La sua attenzione verso i ragazzi, e verso l’Oratorio come istituzione parrocchiale continua a dare i suoi frutti, tanto che la comunità degli animatori è in continua evoluzione e cerca di rinnovarsi ogni anno con spirito di servizio e di amore verso il prossimo.

DEFINIZIONE:

“L’Oratorio è una comunità che educa all’integrazione fede-vita, grazie al servizio di una comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti. ll metodo dell’Oratorio (o il suo stile) è quello dell’animazione che consiste nel chiamare i ragazzi a partecipare a proposte educative che partono dai loro interessi e dai loro bisogni”. Il suo obiettivo irrinunciabile è quindi fare incontrare i ragazzi con il Signore, prepararli, favorire questo incontro, attraverso il gioco e altre iniziative di tipo sportivo culturale sociale e spirituale; allo stesso modo si propone anche come palestra di vita e strumento di crescita umana in Cristo per tutte le persone che vi sono chiamate a servizio.